Affollatissimo interclub ZOOM promosso dal Club Castel Bolognese-Romagna Ovest; con presenti i club della Romagna ed i Club dell’Area Estense.
Dopo gli inni ed i saluti del presidente del club organizzatore Enrico Signorelli e del Governatore Alessandro Maestri, ha preso la parola il Prefetto del club Tiziano Zoli che ha condotto la serata.
Relatore il prof. Franco Nembrini.
Quarto di 10 fratelli, a 12 anni aveva giurato alla sua insegnante di lettere che sarebbe diventato insegnante di italiano. A 16 anni mentre era iscritto al liceo, dovette lasciare la scuola per andare a lavorare in fabbrica a causa di difficoltà economiche famigliari. Riuscì poi a prendere il diploma di maturità magistrale come privatista, ed in seguito la laurea in pedagogia all’Università Cattolica di Milano. E’ riuscito quindi a mantenere il giuramento fatto a 12 anni e diventare insegnante!
Si è appassionato alla lettura della Divina Commedia ed ha pubblicato diversi libri, fra cui L’Inferno ed il Purgatorio illustrati dal grande illustratore Gabriele Dell’Otto. E’ previsto che poi seguirà il Paradiso! A seguito del successo dei suoi libri è stato chiamato in tutta Italia ed all’estero per parlare di educazione e di Dante. Su TV2000 ha mandato in onda un ciclo di ben 34 puntate fra il 2014 e il 2015 chiamato “Nel mezzo del Cammin”, seguito da “L’avventura di Pinocchio”.
La Divina Commedia, come anche il Pinocchio di Collodi, le poesie di Leopardi, ed in genere le grandi opere artistiche, muovono le corde più profonde del “cuore” di tutti gli esseri umani, in qualunque parte del mondo vivano. La Divina Commedia parla ad ognuno di noi nel profondo. E’ la storia dell’uomo infelice che cerca la luce, che vuole salire “a riveder le stelle”.
Ci ha raccontato due episodi significativi. Il primo avvenuto nel Kazakistan; pensando alla zona in cui si trovava, gli è venuto in mente la poesia di Leopardi “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” e decide di recitarla. Si crea un gran silenzio, poi si alza una donna con le lacrime agli occhi che dice: quel pastore sono io. La grandezza dell’arte: una donna lontana, con una vita difficile, si è sentita capita, descritta, accolta.
Altro episodio a Caracas, in Venezuela. Era stato chiamato a leggere Dante. Gli fanno conoscere una donna delle Favelas che ha conosciuto Dante per caso, ma poi ha cominciato a leggerlo, e lo leggeva anche durante le lunghe file in attesa, necessarie per prendere il pane. Richiesta di cosa poteva importargli di Dante, un poeta italiano, vecchio di 700 anni, in una situazione difficile come quella in cui si trovava, la risposta fu: Dante mi parla; c’è un pane da mettere nella pancia, ma c’è anche un pane da mettere nella testa.
Il relatore ci ha spiegato con poche parole, ma in modo approfondito, il significato dei primi 2 canti dell’inferno. Dante (che rappresenta tutti noi) è infelice e vuole “salire”, ma da solo non ce la fa, interviene il maestro (Virgilio) che gli spiega che sta sbagliando strada e che lui lo può accompagnare nel percorso giusto. Dante accetta di seguire Virgilio, ma poi si prende paura, cerca delle scuse per non proseguire, Virgilio gli spiega che si sta prendendo cura di lui perché dal Paradiso è scesa (Beatrice) per raccomandarlo “amor mi mosse che mi fa parlare”. L’amore di una donna che lascia il Paradiso e scende all’inferno per prendersi il suo uomo è una cosa grandiosa.
Ha ricordato un episodio, quando da piccolo faceva il garzone e doveva vivere a casa di un commerciante. Fu chiamato dal padrone una sera tardi a scaricare delle casse di acqua, era stanco di andare su è giù dalle scale e piangeva. Si ricordò improvvisamente dei versi di Dante: “proverai come sa di sale il pane altrui, e come è duro calle lo scendere e l salir le altrui scale”. Si sentì descritto, fotografato da una persona vissuta tanti secoli prima; fu una folgorazione che lo fece innamorare di Dante; la Divina Commedia parlava di lui.
Si è poi passati a parlare di cosa significhi l’educare i ragazzi. Anche i ragazzi peggiori hanno un “cuore” che va intercettato. Non si tratta di riempire di nozioni dei contenitori vuoti, ma si educa con l’esempio, l’educazione è una testimonianza.
Ha parlato a lungo delle sue attività, di come abbia fatto ad esempio un corso: ”Dante per le massaie” ed altro.
Alla fine c’erano circa 100 persone ancora collegate ad ascoltare con interesse, fino a che il presidente non ha dovuto chiudere e salutarci. Primo Zannoni